MEDFILM FESTIVAL
XX EDIZIONE
ROMA 4 — 11 LUGLIO
Quest’anno MedFilm Festival celebrerà il suo ventennale con una grande festa delle culture che vedrà riuniti i protagonisti storici delle passate edizioni. Un programma intenso, condensato in 8 giorni di proiezioni, che punterà a stabilire contatti diretti con le multiformi realtà che animano il variegato contesto culturale e politico euro-mediterraneo. La manifestazione si terrà dal 4 all’11 luglio presso la Casa del Cinema ed il Museo MAXXI.
Per i suoi vent’anni MedFilm Festival ha scelto l’Italia in qualità di Paese Ospite d’Onore. La sezione sarà composta da 12 film: tre lungometraggi, tre documentari e sei cortometraggi, per un’ampia panoramica che intende dare visibilità ad alcuni tra gli autori più talentuosi e originali del nostro cinema. Premio alla Carriera a Mario Martone, che presenterà NOI CREDEVAMO, magniloquente e colossale affresco sul Risorgimento, realizzato in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Altro lungometraggio dimenticato e riproposto è LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone, coraggioso film nel film nel quale la realtà prende il sopravvento sulla finzione e i dubbi di un professore in una classe di italiano per stranieri, diventano le contraddizioni di un intero sistema. Tra i documentari BRASIMONE di Riccardo Palladino, ambientato nell’Appennino che sovrasta Bologna, e IL FUTURO È TROPPO GRANDE di Giusy Buccheri e Michele Citoni, intimo ritratto della vita quotidiana di due adolescenti — lui filippino, lei cinese — nella nuova Italia multiculturale. Concludono la sezione sei cortometraggi, per un percorso che attraversa l’Italia con la Sicilia di CUORE NERO, la Taranto di ALLE CORDE e la Genova di A PASSO D’UOMO, aprendosi al passato con il bianco e nero del sorprendente GLI URANIANI e ai sentimenti più profondi della luce radiante che guida RECUIEM.
In occasione dell’importante anniversario MedFilm Festival realizza la sezione MED20, che ospiterà gli omaggi a prestigiosi cineasti del cinema med-europeo. Tra questi il cineasta francese Paul Vecchiali, il marocchino Daoud Aoulad-Syad, lo sloveno Karpo Acimovic-Godina, tutti ospiti del festival, ed il palestinese Hany Abu-Assad. Paul Vecchiali porterà al MedFilm i suoi ultimi lavori, FAUX ACCORDS e LA CÉRÉMONIE, entrambi in anteprima internazionale, ed il celebre CORPO A CUORE; Daoud Aoulad-Syad presenterà EN ATTENDANT PASOLINI, omaggio al poeta e regista friulano realizzato nel 2007, mentre la sua retrospettiva completa è stata oggetto di un lavoro realizzato con gli studenti del DAMS di Roma Tre; Karpo Godina presenterà THE RAFT OF MEDUSE e il cortometraggio THE LITANY OF HAPPY PEOPLE. A concludere la sezione l’acclamato, e purtroppo Omar di Hany Abu-Assad, entrato nella cinquina ai Premi Oscar 2014 come miglior film straniero.
All’interno del programma spicca la forte presenza dell’Europa in questo anno che vede l’Italia doppiamente protagonista. Per il film di apertura ancora l’Egitto, con l’anteprima europea FACTORY GIRL, del maestro del cinema egiziano Mohamed Khan, a Roma ospite del festival; in chiusura il francese EASTERN BOYS di Robin Campillo. Due titoli, molto diversi per stile e contenuto, che uniscono idealmente le due anime del festival: da un lato il Mediterraneo, ricco di storia, fascino e passioni viscerali; dall’altro l’Europa dell’immigrazione e dell’incontro/scontro tra culture diverse.
Otto i lungometraggi presentati nel Concorso Ufficiale — Premio Amore e Psiche curato da Giulio Casadei, che propone un equilibrato mix di grandi autori e giovani esordienti. In rappresentanza della Siria il toccante LADDER TO DAMASCUS del veterano Mohamed Malas; per l’Italia la nuova opera, tutta al femminile, di Edoardo Winspeare, IN GRAZIA DI DIO, dalla Grecia il potente noir mediterraneo STRATOS di Yannis Economides. Tra gli esordi più promettenti si segnalano il turco SEABURNERS di Melisa Önel, misterioso noir notturno sui mercanti di uomini; l’algerino BLOODY BEANS di Narimane Mari, film-performance sulla guerra in Algeria, ed infine le commedie agrodolci, in bilico tra vizi privati e pubbliche virtù, STABLE UNSTABLE del libanese Mahmoud Hojeiji e CHALLAT OF TUNIS della tunisina Kaouther Ben Hania.
Il Concorso Internazionale Documentari — Premio Open Eyes, curato per il quarto anno dal regista Gianfranco Pannone, propone una selezione di 10 opere, caratterizzata da sguardi autoriali non privi di ironia. Tra i titoli più importanti spicca l’anteprima internazionale di CORPO A CORPO di Mario Brenta e Karine de Villers, che documenta le prove dello spettacolo Orchidee di Pippo Delbono, il marocchino WALLS AND PEOPLE di Dalila Ennadre che ci conduce all’interno della Medina di Casablanca, il libanese BIRDS OF SEPTEMBER di Sarah Francis, viaggio per le strade della Beirut contemporanea, il turco ONCE UPON A TIME, l’egiziano CAIRO DRIVE e lo spagnolo SOBRE LA MARXA.
Il Concorso Internazionale Cortrometraggi — Premio Méthexis e Premio Cervantes Roma è aperto ad opere provenienti dai Paesi europei e della sponda sud del Mediterraneo fino al Medio Oriente, esplorando un mondo in costante movimento. Un’istantanea che la selezione di quest’anno cattura nelle forme più disparate. Kaveh Ebrahimpour dipinge d’acida ironia la questione della pena capitale in Iran in A CEREMONY FOR A FRIEND; Omar el Zohairy distrugge il materialismo e la paura che frequentano il mondo adattando in un teatro dell’assurdo una storia breve di Chekhov in THE AFTERMATH OF THE INAUGURATION OF THE PUBLIC TOILET AT KILOMETER 375; Pablo Munoz Gomez gioca sul paradosso linguistico fiammingo/vallone per dirci che in fondo, oggi, nulla ha più un senso nel suo WELCOME.
MED20 — OMAGGI AD AUTORI
DEL MEDITERRANEO: I FILM SCELTI
OMAR
Hany Abu-Assad, 2013 | 97′, Palestina
WAITING FOR PASOLINI / FI INTIDAR PASOLINI
Daoud Aoulad-Syad, 2007 | 114′, Marocco / Francia
THE MEDUSA RAFT / SPLAV MEDUZE
Karpo Godina, 1980 | 101′, Jugoslavia
HEALTHY PEOPLE FOR FUN / ZDRAVI LJUDI ZA RAZONODU
Karpo Godina, 1971 | 14′, Jugoslavia
MedFilm Festival vuole ringraziare: il pubblico che ha saputo sostenere e premiare la coerenza e la qualità della manifestazione, il supporto di quelle istituzioni preposte alla crescita culturale del nostro Paese e, soprattutto, il gruppo di lavoro che ogni anno organizza l’evento con competenza e cuore. Questa edizione conclude un ciclo e ne apre uno nuovo e consapevole, dove c’è tantissimo da fare perché non si perda la voglia di sapere, vedere e credere.