SINOSSI

È il 1993 quando Bekir Hasanović scambia una moneta d’oro con la videocamera che userà per filmare la vita di ogni giorno a Srebrenica, nei giorni della guerra. Le immagini che registra con la sua troupe improvvisata, chiamata Dzon, Ben & Boys, dà vita al ritratto inaspettato di una popolazione smarrita, ma che mantiene un fiero legame con la realtà senza rinunciare alla giusta dose di umorismo. Ado, figlio di Bekir, parte da queste immagini e dalle pagine dei diari tenuti dal padre per ricostruire, insieme alla madre Fatima, la sua immagine e riuscire finalmente a sapere come ha fatto a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio di Srebrenica.

ADO HASANOVIĆ

Nato a Srebrenica nel 1986, Ado Hasanović è un regista italo-bosniaco che vive e lavora a Roma. Allievo del Berlinale Talents Sarajevo nel 2008, frequenta la Norwegian Nansen Academy nel 2010 con un focus sul dialogo interetnico. Nel 2013 si diploma in regia alla Sarajevo Film Academy e si specializza come regista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal 2008 al 2011 è direttore artistico del Srebrenica Short Film Festival. Dal 2015 cura la direzione artistica del festival
Passaggi d’Autore di Sant’Antioco in Sardegna. È anche creatore del workshop Cortovisioni – How to Make a Short Film. Nel 2017 completa il Master in drammaturgia all’Academy of Performing Arts di Sarajevo. I suoi cortometraggi sono selezionati in tutto il mondo e vincono numerosi premi internazionali. I diari di mio padre è il suo primo lungometraggio documentario.