THE PRINCE’S MANUSCRIPT
IL MANOSCRITTO DEL PRINCIPE

SINOSSI

Roma, oggi. Da tempo Guido Lanza segue con ostinazione Marco Pace, nell’intento di avere un colloquio con lui. Pace però si nega, svicola, evita sempre l’incontro. Palermo, alla metà degli anni Cinquanta. Guido e Marco sono i discepoli preferiti del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa. È proprio nel corso di una cena a casa del principe che i due si sono conosciuti e hanno iniziato la loro amicizia, destinata a passare attraverso momenti ora di intesa ora di incomprensione. Un giorno Tomasi di Lampedusa, in occasione di una visita di Pace, gli consegna un manoscritto, chiedendogli un parere. È il manoscritto del Gattopardo, che poco dopo Elio Vittorini rifiuterà, provocando a Lampedusa un dolore non più cancellabile.

ROBERTO ANDÒ

Nato a Palermo nel 1959, Roberto Andò fa da assistente a importanti registi come Francis Ford Coppola, Federico Fellini, Michael Cimino e Francesco Rosi prima di debuttare nel 1986 come regista teatrale con uno spettacolo tratto da un testo inedito affidatogli da Italo Calvino, La foresta-radice-labirinto. In seguito realizza diversi documentari e nel 2000 debutta nel lungometraggio di finzione con Il manoscritto del Principe. Il suo primo romanzo, Il trono vuoto, diventa la base del film Viva la libertà (2013), con cui vince il David di Donatello per la migliore sceneggiatura. La sua filmografia include Sotto falso nome (2004), Viaggio segreto (2006), Le confessioni (2016), Una storia senza nome (2018), Il bambino nascosto (2021) e La stranezza (2022). Il suo prossimo film si intitola L’abbaglio ed è interpretato da Toni Servillo, Ficarra e Picone e Tommaso Ragno.