SINOSSI

Durante la lezione di italiano presso una classe del CPIA – MIM, il professore invita gli alunni a immaginare i suoni e la visione dei ricordi portando come esempio l’evocazione realizzata da Giacomo Leopardi nella sua poesia Le ricordanze. Melanie, alunna camerunense, resta affascinata da quella lirica e come per incanto le si aprono davanti agli occhi costellazioni di memorie. Quei versi attraverso una segreta corrispondenza visiva e sonora prendono la forma di ricordi e storie rievocate da altri alunni provenienti da altre parti del mondo, compresi i detenuti studenti nella Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. Gli scenari di questi racconti riemersi sono i paesaggi, intrisi di luce e lutto, memoria e amore, che adesso li ospitano e dove stanno ricostruendo le loro esistenze.

SALVO PRESTI, EMANUELE TORRE

Autore e regista specializzato in ermeneutica e scienze della letteratura, giornalismo e comunicazioni sociali, Salvo Presti collabora con l’Università di Messina, la Sapienza di Roma e l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli su temi inerenti alla filosofia e teologia. Lavora per anni nel settore culturale della Rai. Dirige i documentari Cecafumo (2003), Luce verticale – Rosario Livatino. Il martirio (2007) e Dopo questo esilio (2023) e i cortometraggi Arsura (2004) e Forse perché eravamo gli ultimi (2020). Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1988, Emanuele Torre studia da informatico ma diventa presto filmmaker in vari ambiti, dal documentario d’autore all’advertising, dai cortometraggi al videoclip musicale. La sua visione è incentrata sulla rappresentazione del vero, dello spontaneo, del reale in una veste elegante e minimale, ricercata e approfondita in anni di studio e continua ispirazione.