MEDFILM FESTIVAL 2014
LA VENTESIMA EDIZIONE DEL MEDFILM FESTIVAL SI È SVOLTA DAL 4 ALL’11 LUGLIO A ROMA.
Giunto al traguardo dei vent’anni dalla prima edizione, il MedFilm Festival ha festeggiato l’importante risultato con nuove sezioni speciali e omaggi ai maestri del cinema mediterraneo ed europeo. Circa 100 film, fra lungometraggi, cortometraggi e documentari da 40 Paesi diversi.
Ha aperto il festival, in anteprima europea, “Factory Girl” del maestro egiziano Mohamed Khan, mentre lo ha chiuso il francese “Eastern Boys” di Robin Campillo. Due titoli, molto diversi per stile e contenuto, che hanno unito idealmente le due anime della manifestazione: da un lato il Mediterraneo, ricco di storia, fascino e passioni viscerali; dall’altro l’Europa dell’immigrazione e dell’incontro/scontro tra culture diverse.
L’Italia, per la prima volta, è stato il Paese ospite d’onore del festival, con un’ampia panoramica che ha dato visibilità ad alcuni tra gli autori più talentuosi e originali del nostro cinema. Il regista Mario Martone ha ricevuto il Premio alla Carriera e ha presentato la pellicola “Noi credevamo”, monumentale affresco sul Risorgimento. Tra i lungometraggi, anche “La mia classe” di Daniele Gaglianone, coraggioso film nel quale i dubbi di un professore in una classe di italiano per stranieri, diventano le contraddizioni di un intero sistema. Tra i documentari, sono stati proiettati “Brasimone” di Riccardo Palladino, ambientato nell’Appennino che sovrasta Bologna e “Il futuro è troppo grande” di Giusy Buccheri e Michele Citoni, intimo ritratto della vita quotidiana di due adolescenti -lui filippino, lei cinese– nella nuova Italia multiculturale. La sezione dedicata al bel paese si è conclusa con sei cortometraggi, attraverso tutto lo stivale, con la Sicilia di “Cuore Nero”, la Taranto di “Alle corde” e la Genova di “A passo d’uomo”, aprendosi al passato con il bianco e nero del sorprendente “Gli Uraniani” ed ai sentimenti più profondi della luce radiante che guida “ReCuiem”.
La sponda sud del Mediterraneo è stata raccontata attraverso la vetrina Maghreb/Mashreq, con un’importante selezione di film provenienti da 10 paesi arabi, tra i quali la Siria, Paese devastato dalla guerra.
In occasione dell’importante anniversario, il festival ha realizzato la sezione Med20, con omaggi a prestigiosi cineasti. Tra questi, il francese Paul Vecchiali, altro Premio alla Carriera di questa edizione, con “Faux accords”, “La Cérémonie” e “Corps a Coeur”, il marocchino Daoud Aoulad-Syad con “En attendant Pasolini”, lo sloveno Karpo Godina con “The Raft of Meduse” e il cortometraggio “The Litany of Happy People”, e il palestinese Hany Abu-Assad con “Omar”, nella cinquina ai Premi Oscar 2014 come miglior film straniero.
16000 Visitatori
100 Film proiettati
4 Sale cinematografiche