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MEDFILM FESTIVAL

2021

DOMENICA 14 NOVEMBRE SI È CONCLUSA LA XXVII EDIZIONE DEL MEDFILM FESTIVAL.

Un’edizione particolarmente ricca che ha visto la presenza di 86 film, in rappresentanza di 35 paesi, e la realizzazione di eventi di approfondimento, masterclass, presentazioni letterarie, dibattiti, tavole rotonde e incontri professionali

A segnare questa speciale edizione, il ritorno delle proiezioni in sala, accompagnate dalla calorosa partecipazione del pubblico, che per la prima volta quest’anno ha assegnato il proprio premio, attraverso un sistema di votazione totalmente digitale, e la presenza di numerosi ospiti, sia internazionali che nazionali. 

 

Tra gli internazionali, ricordiamo: Semih Kaplanoğlu, Nabil Ayouch, Faouzi Bensaïdi, Nataša Bučar, Miroslav Mandic, Nesrine Lotfi El Zayat, George Peter Barbari, Christelle Younes, Christophe Leparc, Elhum Shakerifar, Marc Scialom, Keti Stamo, Laurence Hart, Michelle Azoury, Leila El Houssi, Takoua Ben Mohamed, Karima Moual, Mathilde Henrot, Eric Jozsef, Firas El Khoury, Reda Henkam, Mirac Atabey, Krisijan Risteski, Hala Galal. 

 

Di altissimo profilo anche gli ospiti nazionali: Silvia Costa, Paola Severino, Beatrice Fiorentino, Stefania Ulivi, Igiaba Scego, Andrea Occhipinti, Andrea Romeo, Leonardo Di Costanzo, Haider Rashid, Ippolita Di Majo, Melania Mazzucco, Francesca Mazzoleni, Gaia Furrer, Tiziana Triana, Alfredo Covelli, Alessandro Gagliardo, Paolo Bertolin, Giona A. Nazzaro, Mario Sesti, Roberto Silvestri, Federico Pontiggia, Paolo Minuto, Sergio Sozzo, Antonio Pezzuto, Giacomo Ravesi, Patrizio Nissirio, Paolo Di Giannantonio, Francesca Bellino, Silvia Tarquini, Simona Cives, Laura Guazzone, Ada Barbaro, Francesco Zappa, Stefano Velotti, Dario Cecchi, Edoardo Albinati, Simone Sibilio, Gianluca Paravati, Damiano Garofalo, Luca Biscontini, Flavio Armone, Fabio Masi, Fabio Cavalli, Francesco Lattarulo, Chiara Caterina, Rossella Inglese, Giorgia Faraoni, Valerio Ferrara, Ludovico Di Martino. 

 

“La soddisfazione è grande per un programma coraggioso che ha dato l’esatta misura della straordinaria creatività degli artisti dell’area, capace di coinvolgere nel profondo i rappresentanti istituzionali che hanno mostrato interesse oltre che per le proprie cinematografie, anche per i film degli “altri”. Da domani al lavoro per la prossima edizione, che saprà cercare la strada del contatto e dell’ascolto, avendo come obbiettivo primario quello di ricreare una comunità intorno al linguaggio universale del cinema, pensando soprattutto ai giovani e giovanissimi, il pubblico di domani”. Ginella Vocca, presidente fondatore del MedFilm Festival, insieme al magnifico team capitanato da Giulio Casadei.

 

Il Marocco e la Slovenia sono stati gli ospiti d’onore di questa edizione con numerosi film e ospiti insieme a focus dedicati. L’omaggio al Marocco ha proposto uno dei film più celebri di Faouzi Bensaïdi (Premio alla Carriera 2021), Death for Sale, ed il documentario Before the Dying of the Light di Ali Essafi, costruito con materiali d’archivio rarissimi, che riporta alla luce il Marocco degli anni ’70, un’epoca straordinaria di avanguardia artistica e impegno politico. Per la Slovenia, focus tutto al femminile, con lungometraggi e cortometraggi, tra la riscoperta del recente passato e la messa in scena del presente. Tra le opere slovene in programma, l’emozionante Il segreto della miniera di Hanna Slak, candidato agli Oscar 2017, tratto dalla storia vera di un minatore e di una scoperta sconvolgente che riportò a galla i traumi della Guerra nei Balcani. 

Sentita la partecipazione delle sedi diplomatiche dei due paesi protagonisti del festival.

 

Nell’ambito della Cerimonia di apertura del festival è stato consegnato il Premio alla Carriera a Faouzi Bensaidi, “per il suo genio artistico capace di spaziare dal dramma alla commedia nera e di trascendere le barriere culturali per esprimere e condividere esperienze umani universali. Il premio, che da sempre celebra una personalità che attraverso il suo lavoro è riuscito a costruire ponti tra le sponde del Mediterraneo, è stato attribuito al più internazionale dei registi e attori marocchini.”

 

Il Premio Koiné 2021 è stato assegnato a Igiaba Scego: “giornalista e scrittrice afrodiscendente, esperta di transculturalità e migrazioni, pedagogista e ricercatrice da sempre impegnata nel dialogo tra mondi e culture, attivista contro gli stereotipi razziali e le discriminazioni di genere, Igiaba Scego è una protagonista lucida e appassionata del nostro tempo, dotata di consapevolezza severa e pungente ironia. La materia autobiografica, personale e familiare, è il serbatoio delle sue storie, una testimonianza diretta, struggente e necessaria della migrazione di madri e padri e dell’universo delle seconde generazioni nate e cresciute in Italia”. 

 

In collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Lazio, l’OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e il MIC si è tenuta la quinta edizione dei MEDMeetings, dal titolo “Così vicini, Così lontani” per una riflessione sulle opportunità commerciali dei film dell’area Euro-Mediterranea. Nel corso delle attività sono intervenuti: Francesca Cigarini, Commissione europea, Nataša Bučar, Direttrice dello Slovenian Film Centre, Semih Kaplanoğlu, Haider Rashid, Andrea Romeo, I Wonder Pictures, Francesco Lattarulo, produttore vincitore del bando di co-sviluppo Italia-Tunisia, Ginella Vocca, Presidente del MedFilm Festival, e Angela Prudenzi, Responsabile dei MedMeetings. 

 

Nell’ambito dei MedMeetings si è tenuta la seconda edizione di MedFilm Works in Progress, curato da Azza Chaabouni, bando aperto a progetti di finzione e documentari creativi in fase di post-produzione provenienti dai paesi dell’area Euro-mediterranea. La giuria dei WIPS, composta da Paolo Bertolin, Christophe Leparc e Elhum Shakerifar ha decretato il Premio Oim (10.000 euro) all’opera prima A Hero of our Time del turco Miraç Atabey. Il Premio Stadion Video (sottotitoli in inglese + creazione DCP) è andato ad About Cairo dell’egiziana Hala Galal. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’OIM-Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e con il supporto di Regione Lazio.

Confermata per il secondo anno consecutivo anche la sezione MedFilm Talents, dedicata ai talenti emergenti provenienti dai Paesi Euro-Mediterranei. Nell’ambito della sezione, si sono tenuti quattro incontri online tra gli studenti Methexis e Christophe Leparc, Direttore artistico del Cinemed di Montpellier, Flavio Armone, fondatore della casa di distribuzione e sales agency Lights On, Valerio Ferrara, regista di Notte romana e Ludovico Di Martino, regista ed ex studente Methexis. 

 

Per quanto riguarda i premi, la giuria ufficiale, composta dai registi Leonardo Di Costanzo e Francesca Mazzoleni, la scrittrice Melania Mazzucco, la sceneggiatrice Ippolita di Majo e la programmatrice Mathilde Henrot, ha assegnato il Premio Amore e Psiche per il Miglior Film ad Amira di Mohamed Diab. Un film ispirato da notizie di cronaca come il contrabbando di sperma dei reclusi a vita per terrorismo nelle carceri israeliane che racconta da un’angolazione inedita il conflitto che divide due popoli e due mondi.  Il tragico viaggio della diciassettenne palestinese Amira alla ricerca della sua identità interroga il significato autentico dell’appartenenza e fa riflettere sull’assenza di libertà e su una radicalità che non può non inquietare e sconvolgere. Al film di Leyla Bouzid, Una storia d’amore e di desiderio, è andato il Premio Speciale della giuria. Il film esplora con profondità, precisione e tenerezza l’identità araba, attraverso l’incontro di un giovane ragazzo nato in Francia da genitori algerini con una giovane tunisina appena arrivata a Parigi.  Infine il Premio Espressione Artistica per la miglior regia va a Mariner of the Mountains di Karim Aïnouz, un viaggio in Kabilia, terra di nascita di un padre fugacemente incontrato solo in età adulta e una lettera in immagini alla tanto amata madre scomparsa da poco.

 

Per il Concorso Internazionale di Cortometraggi, la giuria, composta da quattordici studenti di scuole di cinema di Francia, Grecia, Italia, Libano, Marocco, Slovenia, Spagna e Tunisia, e tre rappresentanze di detenuti degli istituti di pena coinvolti nel progetto Methexis (Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, Casa di Reclusione Roma Rebibbia, Casa Circondariale Femminile Roma Rebibbia) ha decretato il Premio Methexis per il miglior cortometraggio a Le Départ di Saïd Hamich, sul tema dell’immigrazione delle giovani generazioni. Mentre il Premio Cervantes Roma al corto più creativo va a Figlio santo di Aliosha Massine. “Per la brillante rivisitazione della Natività in chiave moderna”, è una storia che indaga le psicologie umane all’interno di una coppia in crisi “con un gusto sagace e del tutto inedito”. Le Menzioni speciali vanno a: Have a Nice Dog! di Jalal Maghout per l’originalità nel raccontare la disperazione di un uomo in un paese in guerra e Haut les coeurs di Adrian Moyse Dullin, per aver raccontato il bullismo in maniera inaspettata.

 

Il Premio Valentina Pedicini alla miglior opera prima e seconda, decretato dalla giuria composta da Alfredo Covelli, Gaia Furrer e Tiziana Triana va a Una storia d’amore e di desiderio di Leyla Bouzid con la seguente motivazione: “In questa prima edizione del premio dedicato alla regista Valentina Pedicini, che era solita visitare nelle sue opere zone fisiche e mentali poco esplorate, descrivendo lo scardinamento dei modelli tradizionali, conferiamo il riconoscimento al film “Una storia d’amore e di desiderio” per la sensibilità e l’intelligenza con cui la giovane regista franco-tunisina Leyla Bouzid rivisita i meccanismi tipici della commedia romantica, dando loro un senso nuovo e aggiornato al tempo presente. Il film descrive con poesia, sensualità e servendosi di riferimenti letterari mai scontati, un’educazione sentimentale in cui è la donna ad essere più emancipata e aderente ai propri desideri di quanto non lo sia l’uomo. Ed è in questo ribaltamento degli stereotipi e nella capacità di raccontare la fragilità, la timidezza e lo spaesamento maschili, che sta l’importanza e la portata universale del film”.

 

Il Premio Diritti Umani Amnesty International assegnato da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty, va ad Amira di Mohamed Diab con questa motivazione: “un film bellissimo, che ha il pregio di servirsi di una sceneggiatura, una regia e attori perfettamente armonizzati e ispirati. Questo permette all’opera di presentare una vicenda reale poco conosciuta e denunciare al tempo stesso le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle istituzioni o dovute a sistemi tradizionali misogini e discriminatori. Ma anche di generare, ed è un altro dei meriti di questo film, una riflessione più intima e profonda, e più universale, sulla propria formazione ed evoluzione come esseri umani, sulle scelte che condizionano la vita, sulla libertà autentica di tali scelte”.

 

Tra i premi collaterali, le giurie universitarie composte da 76 studenti dell’Università La Sapienza (Dipartimento ISO Istituto italiano di Studi Orientali, Dipartimento di Filosofia, Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo), Tor Vergata (Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società), Roma Tre (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione, Spettacolo), Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT e Link Campus, UNIMED e Luiss hanno assegnato i seguenti premi: Good Mother di Hafsia Herzi come miglior lungometraggio (“Il ruolo della protagonista interpretata da un’attrice non professionista scolpisce una figura femminile realistica e allo stesso tempo poetica e struggente. Attraverso la caratterizzazione dei personaggi si riesce a restituire un ritratto fedele della realtà sociale della periferia francese”). Menzione speciale ad Amira di Mohamed Diab e Have a Nice Dog! di Jalal Maghout e miglior corto a Le Départ di Saïd Hamich Benlarbi.

La giuria del Premio PiùCulture composta da Jada Bai (Cina), Roxana Ene (Romania), Sarah Fortunée Tabbakh (Libano), Saida Hamouyehy (Marocco), Idrees Jamali (Afghanista), Sonia Lima Morais (Capo Verde), Mykhaylo Vovchyk (Ucraina) ha decretato come miglior film Una storia d’amore e di desiderio di Leyla Bouzid.

Infine, il Premio del Pubblico è stato attribuito ad Amira di Mohamed Diab, con un’impressionante media voti di 4.56 su 5. 

86 Film proiettati