ETHBET
SINOSSI
“Ethbet!” significa “Tieni duro!”: era l’incitamento che durante i giorni della Rivoluzione del Nilo, i manifestanti di Piazza Tahrir si gridavano l’un l’altro per farsi forza e resistere. Che fine fanno i rivoluzionari quando la loro rivoluzione fallisce? Cosa succede quando un regime militare, nonostante le proteste di piazza coperte entusiasticamente da tutti i media mondiali, riesce a rinforzarsi invece che cadere? Alì, Shaimaa e Lotfy si sono scaldati con il fuoco di quella ribellione e oggi cercano di resistere, chi da un buio ufficio in Egitto e chi da rifugiato all’estero. Attraverso il loro racconto e seguendo le loro azioni, scopriremo come sono cambiate – dieci anni dopo – le istanze, le emozioni e le aspettative di chi continua a lottare per un Egitto migliore.
«Una volta conosciuto Alì, ho subito pensato di iniziare il mio film partendo da dove finisce The Square di Jehane Noujaim, quando tutte le speranze dei rivoluzionari sembrano svanite. Ma i rivoluzionari difficilmente si arrendono. Il ritmo del film sarà scandito dalla presenza di due stili diversi. Da un lato, le animazioni di Francesco Vecchi, efficaci e dai tratti essenziali, con le quali non intendo ricostruire gli eventi ma tradurre le emozioni vissute dai protagonisti. D’altra parte, lo stile osservazionale racconterà le loro azioni nel presente su entrambe le sponde del Mediterraneo, seguendo le interazioni tra i personaggi che sono riusciti a fuggire all’estero e chi invece è dovuto rimanere in Egitto. Infine, le scene del Cairo saranno solo al chiuso, in netto contrasto con quelle girate in Europa, per lo più all’aperto e in luoghi pubblici. Le strade del Cairo saranno viste solo attraverso le tende per evidenziare le condizioni in cui vive chi decide di resistere a un regime militare, tra il rischio di scomparire e la paura di essere visto».