SINOSSI

Un’esplorazione visuale che si concentra sul concetto di condizionamento come forza a cui l’individuo non può sottrarsi. Lenti di ingrandimento o lenti deformanti. Lenti come i balli. È una visione espansa e rarefatta che richiede uno sguardo immersivo, invoca l’attenzione che si raccoglie durante una pratica teatrale, che amplifica le percezioni, intensifica la rete connettiva dei corpi nello spazio e cambia il respiro del tempo. Il linguaggio poetico teatrale cerca di irrompere nel linguaggio della realtà per esasperare o sospendere alcune fonti di condizionamento a cui sono esposti gli individui.

VITTORIA CORALLO

Vittoria Corallo si forma come attrice nella Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e presso il Teatro Due di Parma, partecipa a seminari condotti da registi e pedagoghi del panorama internazionale tra cui Valerio Binasco, William Nadylam, Bruce Meyers, Emma Dante e Davide Iodice. Partecipa come attrice a produzioni teatrali nazionali tra cui Noccioline di Fausto Paravidino diretto da Valerio Binasco, Giuliett’e Romeo m’engolfi l’core, amore di Filippo Timi, 7 minuti di Stefano Massini diretto da Alessandro Gassmann. Collabora con il Teatro Stabile dell’Umbria come referente artistica del progetto Per Aspera Ad Astra nel carcere di Capanne, per cui dirige una serie di produzioni teatrali e cinematografiche. È docente del Laboratorio Teatrale Universitario dell’Università degli Studi di Perugia.