MEDFILM FESTIVAL XVIII EDIZIONE
ROMA 19 — 28 OTTOBRE
La XVIII edizione del MedFilm Festival si svolgerà dal 19 al 28 ottobre con proiezioni ed eventi ospitati dall’Auditorium della Conciliazione e dalla Casa del Cinema di Roma per promuovere il dialogo artistico e culturale tra i Paesi dell’area euro-mediterranea.
Con un cartellone di 86 film, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, ospiti internazionali di assoluto rilievo, il festival porta avanti un progetto di alto profilo culturale favorendo un punto di contatto e una reciproca conoscenza tra cinematografie, e quindi realtà, diverse.
Quest’anno la sponda europea del Mediterraneo sarà rappresentata dalla Slovenia, Paese cinematograficamente tra i più vitali in questi ultimi anni, mentre la sponda sud sarà eccezionalmente raccontata da sei Paesi: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Turchia e Libano, quelli con cui il festival ha stretto le alleanze più forti nel corso di diciotto anni di lavoro e che porteranno le testimonianze più emozionanti del post-primavera araba. Il cinema, con una critica feroce ma onesta, approfondisce le contraddizioni e sottolinea gli smarrimenti che vengono dai laboratori di democrazia che fervono nel Nordafrica e si spingono fino oltre l’Egitto e giungono in Siria.
Il direttore artistico della Casa del Cinema Caterina D’Amico consegnerà il Premio Koiné a Carlo Freccero, per la sua attività ed il suo impegno teso a favorire l’innovazione dei linguaggi e alla scoperta di nuovi talenti.
Insieme a Freccero nella giuria ufficiale tutta italiana del concorso c’è l’inviato speciale del Corriere della Sera Maurizio Caprara, il regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo, l’attrice Carlotta Natoli, il giornalista di Sentieri Selvaggi Carlo Valeri e Vania Traxler, a capo della Archibald Film. Il Premio alla Carriera andrà allo sloveno Damjan Kozole, che presentaerà in anteprima a Roma nella sezione Documentari in Concorso il suo nuovo film THE LONG VACATION; un regista che nelle sue opere porta avanti sin dall’inizio una riflessione sui temi dei confini e delle frontiere in un Paese giovane e cruciale come la Slovenia.
Per quel che riguarda il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato per il secondo anno dal regista Gianfranco Pannone, la giuria sarà composta dalla montatrice Erika Manoni e dai registi Jonathan Nossiter e Costanza Quatriglio.
Seguendo la linea delle passate edizioni si è cercato di spostare l’attenzione sui Balcani con un focus speciale dedicato alla Slovenia, a Israele e all’Iran. Una delle novità è rappresentata dal film franco-turco-pakistano intitolato NOOR, la docu-fiction incentrata sul tema della ricerca della propria identità sessuale, che aprirà il festival all’Auditorium Conciliazione. Altra novità importante l’introduzione nel Concorso Lungometraggi di un documentario che rappresenta il cinema italiano: LE COSE BELLE di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, una scelta concordata anche col curatore della sezione Documentari Premio Open Eyes Gianfranco Pannone che ha individuato in questo film importanti legami tematici e lirici con gli altri titoli del concorso. Acclamato a Locarno, il film israeliano NOT IN TEL AVIV, opera distaccata dalla cinematografia che normalmente vediamo da Israele ma che racconta in modo originale la cultura meticcia e trasgressiva dei giovani israeliani.
A rappresentare il cinema che narra la ricerca dell’identità anche l’acclamatissima tragicommedia slovena diretta da Srđan Dragojević intitolata THE PARADE, campione di incassi in Serbia. Siamo di fronte al rocambolesco tentativo di organizzare un gay pride a Belgrado da parte di una coppia omosessuale che vuole rivendicare il proprio diritto ad amarsi; un’avventura divertente dal finale tragico che arriverà a coinvolgere ex-militari e criminali di guerra. Per la Francia in concorso un thriller psicologico J’ENRAGE DE SON ABSENCE, diretto dall’attrice Sandrine Bonnaire che confeziona un’opera thriller, una riflessione sulle relazioni umane e vede impegnato un inedito William Hurt alle prese con l’elaborazione del lutto. Arriva dall’Iran THE LAST STEP, diretto da Ali Mosaffa e interpretato da Leila Hatami, osannata protagonista di UNA SEPARAZIONE, il film vincitore del premio Oscar come Miglior Film Straniero di quest’anno.
Tema fortemente politico invece per il film franco-algerino LE REPENTI, diretto da Merzak Allouache premiato alla Quinzaine 2012 ed incentrato sulla legge del 2009 che grazie ad un’amnistia ha permesso ai ribelli jihadisti di tornare nella società dopo il pentimento. Il marocchino BOILING DREAMS racconta invece l’emigrazione da un punto di vista insolito, quello di chi resta in attesa di notizie dei propri cari partiti in cerca di una vita migliore. In chiusura vogliamo soffermarci sull’unico film italiano in gara, LE COSE BELLE, un’opera importante che mette in luce la vivacità del cinema documentaristico nostrano, pieno di improvvisazione, di idee e di genialità.