MEDFILM FESTIVAL 2024: TUTTI I VINCITORI

MEDFILM FESTIVAL PRESENTA PUBBLICATO DA 18 Novembre 2024MEDIFLM FESTIVAL XXX

MEDFILM FESTIVAL — 30ª EDIZIONE
IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA
7 — 17 NOVEMBRE 2024

Sala piena, serata intensa e partecipata quella della Cerimonia di Premiazione della 30° edizione del MedFilm Festival. La manifestazione dedicata alle cinematografie del Mediterraneo ha portato a Roma 80 film, 60 ospiti, eventi speciali, meeting industry, incontri letterari e masterclass in location diffuse per tutta la città: The Space Cinema Moderno, Museo MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Teatro Palladium e Casa del Cinema, e in streaming in tutta Italia su MYmovies.

Di seguito tutti i vincitori della 30° edizione del MedFilm Festival:

CONCORSO UFFICIALE LUNGOMETRAGGI

La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Michela Cescon, Piera Detassis, Viola Prestieri, Ludovica Rampoldi e Desideria Rayner, ha decretato:

❯ PREMIO AMORE E PSICHE PER IL MIGLIOR FILM:

LES FANTÔMES
di JONATHAN MILLET (Francia/Germania/Belgio, 2024, 105’) – Il film sarà distribuito prossimamente da Maestro Distribution

Una narrazione avvincente e tesa che ci parla del confine tra giustizia e vendetta, dolore personale e trauma collettivo, e della relazione viscerale che si forma tra vittima e carnefice. La storia di un esule siriano sulle tracce del suo torturatore viene raccontata coniugando thriller e film d’autore, tensione, orrore e bellezza. Una caccia all’uomo magnificamente interpretata da Adam Bessa – le cui ferite esteriori ed interiori sono quelle di un intero popolo – e dal suo antagonista Tawfeek Barhom.

❯ PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA:

WHO DO I BELONG TO di MERYAM JOOBEUR (Tunisia/Francia/Canada, 2024, 118’)

Un film avvolto in un’atmosfera onirica, con immagini di straordinaria forza evocativa. Quando il figlio scomparso torna al villaggio con una donna incinta e silenziosa, velata da un niqab che rivela solo occhi magnetici e inquietanti, la madre viene dilaniata dal conflitto tra ricerca della verità e bisogno di tenere insieme la famiglia. Nel ritrarre questa disgregazione, Joobeur crea un mondo in cui realtà e proiezione si confondono, lasciando che il mistero prevalga sulle spiegazioni, e in cui le colpe represse riaffiorano con una violenza oscura e distruttiva, minacciando l’intera comunità.

❯ PREMIO ESPRESSIONE ARTISTICA:

All’interpretazione di Nisrin Erradi in EVERYBODY LOVES TOUDA
di NABIL AYOUCH (Marocco/Francia/ Belgio, 2024, 102’) – Il film sarà distribuito prossimamente da Maestro Distribution

L’attrice interpreta Touda e il suo sogno di diventare una vera Sheika, cantante tradizionale marocchina che dà voce all ’anima e alle parole delle poetesse ancestrali. Vibrante, sognatrice, sempre malmenata dagli uomini nei locali di provincia dove si esibisce, troverà la forza di affrontare per il figlio e per la sua arte nuove sfide, in altri luoghi. L’interpretazione fiera di Nisrin, il suo volto mediterraneo e tenace, rappresentano una salvifica sfida all’umiliazione e alla povertà.

❯ MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA:

NO OTHER LAND di YUVAL ABRAHAM, BASEL ADRA, RACHEL SZOR, HAMDAN BALLAL (Palestina/Norvegia, 2024, 96’) – Il film uscirà in sala il 13/14/15 gennaio con Wanted

Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor con il loro potentissimo film No Other Land ci hanno resi partecipi di un’eroica e disperata storia di resistenza quotidiana, fatta di amicizia e di incredibile coraggio. A Masafer Yatta, in Cisgiordania, vive una comunità che da decenni resiste a una feroce politica di sgombero da parte dello Stato di Israele: I Bulldozer abbattono quel che nella notte i residenti tentano disperatamente di ricostruire nel tentativo di non abbandonare le loro terre. Da decenni Basel Adra documenta quel che succede nella sua comunità con la sua telecamera, usandola come uno dei pochi strumenti a disposizione per difendersi, filmando l’operato dei soldati e le violenze dei coloni. Il film ha origine da questo materiale, ed è firmato da 4 registi: 2 palestinesi e 2 israeliani. Una storia di amicizia che oltrepassa le frontiere. Un atto di resistenza creativa che ci infiamma e ci indigna e che ci ricorda come il cinema possa diventare un vero e proprio strumento di resistenza e di lotta, in cammino verso la ricerca di giustizia, così tanto offesa in questi giorni bui.

CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI

La Giuria del Concorso Internazionale Cortometraggi, composta da Yonatan Workneh Ayallew, Addis Ababa University (Etiopia) Wissam Bentikouk, La Fémis (Francia) Bezawit Fekadu Bogale, Addis Ababa University (Etiopia) Anas Bouzammour, ISMAC (Marocco) Nicolò Folin, CSC (Italia) Alessandra Kalka, Libera Università del Cinema (Italia) Barbara Di Roma, Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi (Italia) Ana Logar, University of Nova Gorica (Slovenia) Marine Auclair March, Escac (Spagna) Shrijan Pandey, Northwestern University (Qatar) Eleni Parone, Auth (Grecia) Omar Rezgui, ISAMM (Tunisia) Lizi Tabagari, RUFA (Italia) e da un gruppo di detenuti di Casa di Reclusione Roma Rebibbia, Casa Circondariale Femminile Roma Rebibbia, Casa Circondariale Nuovo Complesso Roma Rebibbia, III Casa Circondariale Roma Rebibbia, assegna:

❯ PREMIO METHEXIS PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:

APRÈS LE SOLEIL di RAYANE MCIRDI (Algeria/Francia, 2024, 24’)

L’eterogenea serie di film provenienti dalla regione mediterranea ha mostrato una gamma di forti emozioni che esprimono dolore, conflitti, valori e messaggi molto rilevanti nello status-quo odierno. Con un’eccellente miscela di narrazione cinematografica e sfide creative al linguaggio cinematografico convenzionale, i film sono una forte testimonianza della direzione che sta prendendo la cinematografia moderna, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione di temi delicati come la guerra, la famiglia, la migrazione, l’identità e la cultura. Tra queste sfide, un film ha mostrato con forza la complessità della vita familiare sullo sfondo della migrazione e delle sue politiche celate. Questo film ha mescolato la tenerezza dei personaggi con tensioni nascoste, come la rappresentazione profonda delle dinamiche familiari di un padre e il suo sottile ribaltamento in ansia e conflitto. Durante il nostro incontro e la nostra discussione: noi giovani e i detenuti di Rebibbia in quanto giurati ci siamo relazionati con i temi della complessità dell’integrazione in nuove società e di quanto possa essere restrittivo rimanere bloccati in particolari culture. Allo stesso modo, mettendo in primo piano le emozioni dei bambini, il film ha messo in discussione il concetto di appartenenza quando si è stretti tra due culture. Ci è sembrato che questo tema forte si colleghi alle esperienze di molte persone che si trovano a navigare in un mondo dinamico e globalizzato.

❯ PREMIO CERVANTES ROMA al cortometraggio più creativo:

VALERIJA di SARA JURINČIĆ (Siria, 2023, 7’)

Nel guardare Valerija in tutti noi c’era una sensazione condivisa — un modo potente e bello di raccontare una storia che sembra poesia. La poetica del film è stata principalmente raggiunta attraverso la sua estetica, guidata dalle scelte forti, innovative e immaginative del regista. Evoca emozioni che ti toccano profondamente. Lo spirito dei nostri antenati — caratterizzato dalla forza femminile e dal loro lascito — rimane con noi, anche dopo che se ne sono andati. Un’interpretazione unica della guerra attraverso una prospettiva femminile evidenzia i cambiamenti sociali e l’assenza degli uomini causata dal conflitto.

PREMIO VALENTINA PEDICINI — MIGLIOR OPERA PRIMA E SECONDA

La giuria del Premio Valentina Pedicini, composta da Gianluigi Attorre, Rä di Martino e Massimo Gaudioso, ha scritto che: “Non è stato facile decidere quale fosse la migliore opera prima tra una rosa di film molto diversi tra loro, ciascuno con una forte identità e un preciso stile di racconto. Per aiutarci nella scelta abbiamo optato per il seguente metro di giudizio: che qualità dovrebbe avere secondo noi un’opera prima? L’immediatezza e la freschezza del racconto; una vera necessità di documentare la vita che ci scorre davanti privilegiando il proprio istinto, senza filtri né troppe pretese, prendendosi il rischio di sbagliare”, e ha conferito il premio:

❯ MIGLIOR FILM:

NO OTHER LAND
di YUVAL ABRAHAM, BASEL ADRA, RACHEL SZOR, HAMDAN BALLAL (PALESTINA/NORVEGIA, 2024, 96’)

Testimonianza ereditata e vissuta di un dramma collettivo che dura da trent’anni a Masafer Yatta, in Cisgiordania. Il racconto procede con la stessa ripetitività delle ruspe che quotidianamente si palesano davanti allo sguardo dei giovani autori. Piuttosto che aprirsi a una riflessione più ampia, rimane nei confini del villaggio, dentro le pene e i lamenti sempre uguali dei suoi abitanti. Ma è proprio in questo logoramento quotidiano la sua forza intrinseca. Una forza che oltrepassa lo schermo per arrivare dritto alle nostre coscienze.

PREMIO MIGLIOR COPRODUZIONE EUROMEDITERRANEA Opera Prima e Seconda, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea

La giuria del Premio, composta da Donatella Finocchiaro, Massimo Pronio e Pilaar Saavedra ha decretato:

❯ MIGLIOR FILM:

I DIARI DI MIO PADRE di ADO HASANOVIC
(Italia/Francia, 2024, 83’)

Il regista utilizza un diaframma personale e intimo, privo di filtri, per raccontare un conflitto fratricida che ha dilaniato la ex-Jugoslavia. La sua è un’eredità traumatica che attraverso l’autenticità del racconto diviene consapevolezza e opportunità per un nuovo futuro.

MEDFILM WORKS IN PROGRESS

La Giuria dei MedFilm Works in Progress, composta da Gaia Furrer, Esmeralda Calabria e Stefan Ivančić ha decretato:

Oim Prize (€10.000) a DREAM OF ANOTHER SUMMER di IRENE BARTOLOMÉ

Premio Stadion Video (€3.500) a KRIEGSAUSGABE di TARIK AKTAŠ

I professionisti partecipanti ai MedPitching hanno decretato:

Premio MedFilm Pitching (€1.000) a SAFFRON’S LAND di Yassine El Idrissi (Kosovo)

PREMIO DIRITTI UMANI AMNESTY INTERNATIONAL

Amnesty International ha assegnato il Premio Diritti Umani Amnesty International della 30esima edizione del MedFilm Festival a:

NO OTHER LAND di YUVAL ABRAHAM, BASEL ADRA, RACHEL SZOR, HAMDAN BALLAL (Palestina/Norvegia, 2024, 96’)

Nella storia della resistenza dei villaggi palestinesi di Masafar Yatta e dell’amicizia fra un attivista palestinese e un giornalista israeliano emergono con forza la divisione istituzionalizzata fra le comunità, il fatto che per alcune persone ci sono diritti, per altre meno, che una parte della popolazione vive sotto costante minaccia, con un senso di precarietà assoluto. Questo film mostra e racconta l’occupazione e la prevaricazione quotidiane, che hanno creato un sistema insicuro per tutti, devastante per troppi.

WWF MEDFILM AWARD

Il Premio viene assegnato al film che risulta più “capace di raccontare in controluce e con una narrativa originale ed efficace la sempre più stretta connessione tra le condizioni dell’ambiente e la vita delle comunità e dei singoli abitanti che popolano la regione mediterranea”. Il Premio consiste in una Pergamena e un riconoscimento simbolico in denaro.

La giuria del WWF MedFilm Award, composta da Paolo Di Paolo, Matteo Grandese e Catherine McGilvray , nel visionare i 4 film della selezione ha riscontrato come il tema della memoria abbia attraversato come un fil rouge tutte le opere. La memoria della terra innanzitutto, del pianeta, che nonostante sia costantemente minacciata di essere cancellata dall’intervento dell’uomo, resiste tenacemente. E la memoria delle persone. In molti casi breve, per colpa o superficialità, in altri romanticamente o coraggiosamente aggrappata a una terra del passato più accogliente, più sana, più intatta.

La giuria ha deciso di assegnare il premio a:

MANGO di RANDA ALI (Eggito, 2024, 23’)

Per la compiutezza del racconto, la maturità stilistica, la fusione della traccia ambientale con quella sentimentale. In questo corto ambientato in Egitto il fragile albero da frutto diventa quasi coprotagonista della narrazione. Mango è un piccolo gioiello dolceamaro e fiero, da assaporare con soddisfazione. La memoria dei suoi protagonisti e la memoria della terra si intrecciano creando un legame che coinvolge in modo potente lo spettatore attraverso una fotografia che con la sua grana materica rende quasi palpabili gli ambienti in cui si svolge la storia e grazie a una regia capace di passare da riprese delicate e rispettose, fatte di quinte e riflessi, a una camera a mano che ci porta dentro la scena proprio di fianco alla sua talentuosa attrice protagonista.

MEDFILM FESTIVAL XXX — PREMI COLLATERALI

GIURIA UNIVERSITARIA

La Giuria Universitaria è composta da due giurie parallele ed autonome a quelle ufficiali, una per ciascun Concorso (Lungometraggi e Cortometraggi), presiedute da Antonietta De Lillo (regista e produttrice) e Valerio Ferrara (regista) e composta da studenti di Dipartimento ISO Istituto italiano di Studi Orientali Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza, Dipartimento di Filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza, Macroarea di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT, UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, Università Luiss Business School – Writing School for Cinema and Television, Major – Master in Media and Entertainment, John Cabot University.

❯ PREMIO MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO:

SALVE MARIA di MAR COLL (Spagna, 2024, 111’)

La giuria ha premiato all’unanimità Salve Maria apprezzando la storia e la sceneggiatura ben scritta che ci fa vedere una maternità da un altro punto vista rispetto a quello a cui siamo abituati. È una storia personale ed intima che con i temi dell’horror e del thriller ci fa vedere una protagonista che crea empatia col pubblico, sia donne che uomini. Un’empatia che ci fa comprendere le sue azioni non giudicando la protagonista anche quando le sue azioni minacciano la vita del bambino tenendoci in uno stato ansiogeno.

❯ MENZIONE SPECIALE LUNGOMETRAGGI:

NO OTHER LAND di YUVAL ABRAHAM, BASEL ADRA, RACHEL SZOR, HAMDAN BALLAL (Palestina/Norvegia, 2024, 96’)

La giuria ha deciso di dare la menzione speciale a No Other Land perché è la prova che il cinema della realtà può essere portatore di sentimenti e narrazioni forti come il cinema della finzione. Un elemento molto interessante è l’alleanza dei due protagonisti delle due fazioni diverse Israele e Palestina. Speriamo che questo film possa essere d’ispirazione in situazioni analoghe mettendo il mondo in dialogo. Attraverso il grande schermo questo argomento acquisisce una potenza più impattante rispetto a quella che magari vediamo nei telegiornali e nei media, per esempio nelle scene strazianti delle case e scuole “accartocciate” davanti gli occhi di chi le vive.

❯ PREMIO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:

AN ORANGE FROM JAFFA di MOHAMMED ALMUGHANNI (Palestina/Francia/Polonia, 2024, 26’)

Il film offre uno spaccato di quotidianità nella zona di confine di un paese conteso dove le esigenze individuali si scontrano con l’assurdità di un conflitto infinito. L’intrecciarsi tra tensione e ironia lo rendono coinvolgente e imprevedibile.

❯ MENZIONE SPECIALE CORTOMETRAGGI:

MENTOR di TINKARA KLIPŠTETER (Slovenia, 2024, 15’)

Per la capacità di costruire in uno spazio così piccolo come quello del teatro un racconto così universale. Il corto ci aiuta a porci una domanda importante: fino a che punto un insegnante o un appassionato di arte può spingersi in nome della creatività? ⁠Siamo consapevoli di quanto sia difficile affrontare questo tipo di discorso, ma la regista è riuscita ad affrontarlo in modo impeccabile con un’ottima fotografia, sceneggiatura e direzione.

GIURIA PIUCULTURE

La giuria Piuculture composta da Huseein Al-Lami, Fatou Sokhna, Feride Fem Dizdar, Setareh Ali Doost Dafsari, Youssef Ramadan Said e Nicol Sofia Cacho Stefan, ha assegnato il Premio Miglior Film a:

❯ PREMIO MIGLIOR FILM:

NO OTHER LAND di YUVAL ABRAHAM, BASEL ADRA, RACHEL SZOR, HAMDAN BALLAL (Palestina/Norvegia, 2024, 96’)

Il team di registi e fotografi che hanno reso possibile l’opera è, non a caso, composto da palestinesi, il filmaker e giornalista Basel Adra e il fotografo Hamdan Ballal, e israeliani, la direttrice della fotografia israeliana Rache Szor e il giornalista Yuval Abraham. Il documentario coinvolge nel profondo lo spettatore che diventa partecipe di una quotidianità segnata dalla resistenza degli abitanti della regione di Masafer Yatta, in Cisgiordania. Il documentario si avvale di film di repertorio e percorre la vita del regista Basel Adra dall’infanzia fino all’età adulta quando Basel comincia a filmare la quotidianità della sua gente, costellata da distruzioni e ricostruzioni. La cinepresa non indulge mai sulle scene di violenza eppure diventa, nelle sue mani, un’arma che testimonia la pazienza, sabr, con cui la comunità palestinese reagisce ai continui tentativi di espropriazione del territorio. Tuttavia, i registi, Basel a Yuval, proprio come le comunità di Masafer Yatta, non si arrendono e preferiscono pensare che una soluzione pacifica sia possibile, come è stata possibile l’amicizia che li lega.

Con una menzione per:

SALVE MARIA di MAR COLL
(Spagna, 2024, 111’)

Per la peculiarità del tema trattato, la maternità e il lato oscuro che ossessiona la giovane madre.

❯ PREMIO KOINÈ 2024:

Assegnato a MATTEO GARRONE

Tra i più tenaci, versatili e internazionali cineasti italiani, Matteo Garrone si aggiudica il Premio Koiné 2024. Per la prima volta attribuito a un regista, il riconoscimento va ad un autore che film dopo film costruisce ponti tra culture, generazioni e popoli, muovendosi fra il più sofisticato cinema d’autore e l’attenzione per il pubblico. Potente per immagini e immaginario, Matteo Garrone crea relazioni vere con le persone e le comunità che racconta: nel suo film, Io Capitano, ha parlato con chiarezza del desiderio negato a tanti giovani di viaggiare, riuscendo a incarnare nei suoi personaggi il sogno di una Koiné comune.

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